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joi, 23 august 2018

poemi dal muro - Gli smarrimenti IX

Arrivano ancora carovane con aromi e spezie
dal deserto verde.
perfidi i commercianti bussano alla porta
sanno che non li posso rifiutare.
la nostra giornata d’amore,
la notte ancora non arrivata,
un’ombra di tenerezza sfuggita all’uccisione in fascia,
la maschera di una tristezza tesa sul viso
come una seconda pelle,
tutte sono chiuse nella boccetta dei veleni
dalla quale verso ogni tanto una goccia
nel caffé mattutino.

Avrei voluto restare lì,
e non staccarmi dall’anima calda,
che si appanna come il pane appena tolto dal forno.
avrei voluto chiamare il buio
e chiuderci dentro
come nell’utero accogliente di un amore di vergine.
avrei inciso le storie in pietra
e avrei vissuto l’ultima notte
fino al mattino.
comunque, non sarebbe stato niente da aggiungere.

Avrei voluto non salire su quel treno.
è da allora che spacca la lontananza,
nebbia di un futuro incerto,
e cuce alla fine la vicinanza
da vivo,
in fretta
come una ferita che mai guarirà.

Ho venduto le mie notti
boia,
con ogni chiodo ficcato nella loro carne
cresce nel mio cuore un patibolo.
tra poco si farà
tagliente,
la mattinata.

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