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joi, 23 august 2018

poemi dal muro - La Creazione VIII



Rattristata è la mia anima fino alla morte

Salgono i gradini scolpiti nella carne della montagna
loro,
quelle che abitano me
come i licheni il vecchio pero selvatico.
infide creature con le zanne bianche macchiate di sangue,
brillano selvaggiamente nel plennilunio.
nel gruppo di betulle
libererò l’uccello notturno,
le sue ali strappate si sincronizzano:
l’atrio destro - l’atrio sinistro,
l’atrio destro - l’atrio sinistro...

Salgono verso il luogo dove saranno sepolte.
tra i tronchi che bruciano fino al bianco
il vento canterà il loro recviem.
si sono cibate di me a sufficienza!
si sono incurvate le spalle sotto il proprio peso
e lacrime mescolate al sangue a sufficienza
ho bevuto.
basta!
i loro nomi siano in oblìo eterno.
amen!

I cuore sbalza ogni due gradini
rivestiti di muschio.
nella nebbia mattutina si perdono le stazioni
e i pali di telegrafo.
e le case del piccolo villaggio dimenticato si cancellano.
il treno esce dalla mia notte come da una lunga galleria.
su una banchina
lastricata con le pietre funerarie degli altri amori
egli m’attende.

Il bosco di betulle
non è il Giardino di Getsemani,
traditore!

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