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miercuri, 29 august 2018

poemi dal muro - La separazione IX

Amo tutti i giorni di libertà,
e nelle notti tra loro espio le penitenze.

La peccatrice non è stata lapidata.
supera i confini dei miei pensieri
incurante.
con cocci di cielo dentro le pupille
taglia in viva carne.
il sangue scorre calmo
fino alla sedia del giudice.
passa orgogliosa,
ad ogni pensiero
abbatte con la fronte
un angelo.
ai suoi piedi
la sentenza cade pesante
come un uccello ucciso quando c’è luce.
vorrei parlarle
però non so in che lingua piange.

Vorrei ammorbidire le sue catene
però
ogni volta
ho le braccia piene di fiori.
la guardo impotente
facendomi simile alla pietra.
si chiama Anna.
il suo nome rotola attraverso me nel tempo
come una palla di bowling.
poi ho sete.
e morte.

La mattina
la mano della colpevole asciuga il sudore del sogno
sulla fronte staccata dall’intonaco.
sotto il suo palmo fioriscono grinze.

Non mi diverto mai con il gioco della campana,
boia.
Non posso saltare oltre i muri di creta.

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