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joi, 23 august 2018

poemi dal muro - La Creazione XII


Ecco
io mando davanti a te il Mio angelo,
per proteggere il tuo cammino...

Il grido dell’assenza spacca il buio nello specchio.
l’implosione strappa il telo tessuto sull’insettario.
le tue ali sono sempre lì,
inchiodate sullo schermo,
elitre strappate nella furia dell’abbraccio.
cammino scalza sui ricordi in agonia.
non ho potuto costruire per loro un tempio.
al massimo un reparto di cura alterna.
eppure niente è cambiato da quando sei partito: le candele bruciano,
oli ribolliscono nei candelieri,
l’odore del nostro sangue mischiato
fa ancora precipitare le schiere dell’alto...

Non è successo niente da quando sei arrivato.
tra le parantesi
cresce un giardino attaccato al seno sinistro
con una ferrovia.
solo io mi sciolgo
di nuovo
in parole,
attacco le notti una all’altra con virgole,
cuccio la spaccatura nel petto con un trattino d’unione
allo spuntar del sole,
spargo punti di sospensione
davanti ai segni di domanda.

E aspetto.

Quanto può vivere l’angelo,
boia,
dopo che si è strappato le ali?

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