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miercuri, 29 august 2018

poemi dal muro - La separazione II

Ogni Anna porta nell’anima il muro.

Cadono petali di sangue
si schiacciano con eco sulle pietre
schizzando il muro grezzo.
la spina morde perfidamente il seno che trema
sotto il simulacro dell’abbraccio.
resta indietro una via di papaveri
e un campo da seminare davanti.

Torno
sempre
nella mia prigione.
amica,
come per darmi il benvenuto:
mi permette di attaccare
ad un chiodo arrugginito
il tuo campo di sole.

Ora c’è posto sufficiente per far tramontare ogni illusione.

Tasto piano la mia anima:
a sinistra,
sotto la costola,
un resto d’ala rotta punge dolorosamente.
seguo
sullo schermo della finestra
il cielo avvolto nelle stagioni.
proiezione bianco - nera.
però imparerò a inventare sfumature
fino a quando il bianco della pietra guanciale
non penetrerà nei miei capelli e nelle ciglia.
solo allora non avrò niente da perdere:
verso l’oriente fingerò il mare
e farò sommergere il mio poema naufragiato
che mai leggerai.
solo le tue labbra scandiranno meccanicamente,
sera dopo sera
un’ultima saputa preghiera
Tra poco
la lacrima bucherà la pietra,
boia,
e l’alba ristabilirà l’ordine nel mondo,
affrettati!
„il muro cinge di dolore
e in me la vita spegne...”

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